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  • Fonte: Allianz

Quali rischi minacceranno le aziende nel 2018?


Ogni anno il "Barometro dei rischi Allianz" identifica i rischi più importanti per le aziende per i prossimi 12 mesi e oltre. Per l'edizione 2018, oltre 1.900 provenienti da 80 paesi sono stati intervistati ed è emersa la seguente classifica:

Classifica 2018

L'interruzione dell'attività (al primo posto con il 42% delle risposte) è stata votata come il rischio maggiore negli ultimi cinque anni consecutivi.

Le aziende si trovano ad affrontare un numero crescente di scenari, che vanno dalle esposizioni tradizionali come incendi, disastri naturali e interruzioni della supply chain, ai nuovi fattori scatenanti derivanti dalla digitalizzazione e dall'interconnessione, che in genere non causano danni fisici, ma comportano ingenti perdite finanziarie. Un guasto ai principali sistemi informatici, il terrorismo o gli eventi socio-politici, gli incidenti legati alla qualità dei prodotti o un cambiamento normativo inatteso possono portare le aziende a un blocco temporaneo o prolungato con un effetto devastante sui ricavi.

Un altro rischio è in costante aumento e minaccia le aziende più che mai: il cyber-rischio. I rischi informatici raggiungono il secondo posto in classifica con il 40% delle risposte, in aumento rispetto al 3° posto nel 2017).

Attacchi informatici recenti hanno causato notevoli perdite finanziarie a un gran numero di imprese. Altri, come Mirai, il più grande attacco DDoS (Denial of Service) mai sferrato contro le principali piattaforme e servizi internet in Europa e Nord America alla fine del 2016, dimostra i rischi dell'interconnessione e della dipendenza che esiste, visto il condiviso utilizzo delle infrastrutture e dei fornitori di servizi Internet.

Nei prossimi anni, i potenziali "uragani informatici" e le norme più severe in materia di protezione dei dati caratterizzeranno l’ambito del rischio informatico. La capacità di risposta alla crisi è quindi essenziale.

Tra le tecniche più utilizzate in questo campo c’è quella del phishing: Truffa informatica effettuata inviando un'e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico.

Anche le maggiori perdite dovute alle Catastrofi naturali (n°3 con il 30% delle risposte, in aumento rispetto al 4° posto del 2017) sono una preoccupazione crescente per le aziende, con il 2017 che si è distinto come anno peggiore; questo ha anche fatto sì che il Cambiamento climatico/aumentata instabilità metereologica (n°10) si collochi per la prima volta tra i primi 10 rischi più importanti. Mentre, l'impatto del rischio delle Nuove tecnologie (n°7 nel 2018 / n°10 nel 2017) è uno di quelli in maggior crescita, in quanto le aziende riconoscono che innovazioni come l'intelligenza artificiale o la mobilità autonoma potrebbero creare in futuro nuove responsabilità e perdite su larga scala, così come le opportunità. Al contrario, le imprese sono meno preoccupate degli Sviluppi del mercato (n°4 nel 2018 / n°2 nel 2017) rispetto a 12 mesi fa.

I rischi più sentiti nel 2018: focus Italia

Anche in Italia il rischio più temuto dalle aziende si conferma l’Interruzione di attività, indicato dal 51% (in crescita rispetto al 36% della precedente rilevazione). Al secondo posto troviamo i Rischi informatici, che con il 38% guadagnano ben due posizioni.

Nel nostro paese infatti, dai dati resi noti dalla Polizia postale, nel 2017 le minacce informatiche contro le infrastrutture critiche nazionali italiane si sono quintuplicate in un anno: nel 2017 hanno toccato quota 28.500, e i veri e propri attacchi che sono arrivati a 1.006.

Seguono in classifica le Catastrofi naturali (30%). Il Danno reputazionale o d’immagine, che passa dalla 10a alla 4a posizione nel 2018, è invece il rischio in maggior crescita.

Nel mercato odierno la reputazione è fondamentale, sia essa riferita alla persona (Personal Reputation) o a un’azienda (Brand Reputation), tanto nella sua declinazione offline quanto online (sempre che la distinzione abbia oggi ancora senso di esistere).Ogni azienda mette oggi il monitoraggio e la difesa della propria reputazione tra le priorità, ben consapevole di quanto un “incidente” in tal senso possa rappresentare una perdita ingente – anche e soprattutto economica.

Classifica 2018 ITALIA

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